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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XApr
la repubblica.it – 27/4/2017
Uno degli effetti del riscaldamento globale sugli oceani è la proliferazione delle cosiddette ‘alghe tossiche’, la cui presenza è in aumento nel nord dell’Atlantico e del Pacifico. Lo afferma uno studio della Stony Brook University, pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
I ricercatori hanno combinato dati ad alta risoluzione sulla temperatura degli oceani a partire dal 1982 con lo studio delle caratteristiche biologiche di due tra le alghe più tossiche presenti in natura, Alexandrium e Dinophysis. Lo studio dimostra, anche sulla base di altre ricerche che hanno misurato la concentrazione delle alghe a diverse latitudini, che negli ultimi anni ampie zone dell’Atlantico e del Pacifico settentrionali hanno visto crescere la propria temperatura, diventando così più ‘ospitali’ per le alghe. Di conseguenza la proliferazione di questi microrganismi, che trasmettono le loro tossine all’uomo attraverso i molluschi, è aumentata. … http://www.repubblica.it/ambiente/2017/04/26/news/riscaldamento_globale_alghe_tossiche-163955580/
http://www.pnas.org/content/early/2017/04/18/1619575114.abstract
Apr
radiotrescienza – 27/4/2017, ore 11.30 – al microfono Pietro Greco, riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-4b0e18f0-62db-470e-832d-354e9f4d4901.html
Un semplice prelievo per verificare se siamo sotto l’attacco di un tumore. La battaglia contro il cancro sembra puntare sempre di più sulle biopsie liquide, tecniche non invasive che permettono di rintracciare frammenti di DNA tumorale nei fluidi. Quando saranno completamente affidabili i test in fase di sperimentazione? E quale sarà il loro costo? Cerchiamo di fare il punto con l’aiuto di Alberto Bardelli, professore ordinario della facoltà di medicina all’università di Torino.
Cosa definisce un rivoluzionario, nel mondo della scienza? Con Giulio Giorello sfogliamo il suo ultimo libro L’etica del ribelle (Editori Laterza, 2017) e raccontiamo la settima edizione della Festa di scienza e filosofia di Foligno.
le scienze.it, 24/4/2017
Un bruco piuttosto comune è in grado di biodegradare il polietilene, o PE, una delle plastiche più resistenti e più diffuse. La scoperta – che potrebbe contribuire significativamente a risolvere problema dello smaltimento della plastica – è di un gruppo di ricercatori dell’Università della Cantabria a Santander, in Spagna, e dell’Università di Cambridge, in Gran Bretagna, che firmano un articolo su “Current Biology”.
Il bruco in questione è la larva della farfalla Galleria mellonella, ben nota a pescatori che la usano come esca, con il nome di camola del miele o tarma maggiore della cera. … http://www.lescienze.it/news/2017/04/24/news/biodegradazione_plastica_pe_camola_cera_-_embargo_h_17-3501568/
http://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822(17)30231-2
Apr
la stampa.it, 21/4/2017, n. panciera
la 2a Giornata Nazionale della Salute della Donna,
Ragioni biologiche alla base di queste diversità, sempre più studiata e condizionante
…Un’indagine svolta su oltre 85mila adulti in 17 Paesi di tutto il mondo ha evidenziato come una sintomatologia dolorosa cronica di qualsiasi tipo affligga il 45% delle donne, rispetto al 31,4% degli uomini, associandosi nell’8% dei casi a depressione. Un altro studio, condotto dalla Standford University su 11mila persone, ha mostrato che, in situazioni cliniche sovrapponibili, le femmine soffrirebbero il 20% in più dei maschi.Nelle donne, poi, alcune patologie sono più ricorrenti: la fibromialgia lo è 6 volte di più rispetto agli uomini, la cefalea tensiva cronica 4 volte di più, il lupus fino a 9 volte, l’artrite reumatoide 2,5 volte in più, l’artrosi 3 volte di più intorno alla menopausa, l’emicrania 3 volte di più. [...] Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia presso l’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano e Presidente della Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus.
«Nel sesso femminile, dopo la pubertà le malattie infiammatorie e autoimmuni raddoppiano o addirittura triplicano per l’effetto degli ormoni sessuali sulle cellule che regolano le difese immunitarie; in particolare, la fluttuazione degli estrogeni legata al ciclo mestruale stimola la liberazione di sostanze infiammatorie nei tessuti, che peggiorano le eventuali infiammazioni in corso ed il dolore ad esse correlato».
Nonostante questa asimmetria di genere, gli studi clinici sono prevalentemente condotti sugli uomini, anche se «la farmacologia di genere esiste già come consapevolezza» spiega Diego Fornasari, Professore di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, ma è «piuttosto recente e ancora priva di una gran mole di dati». …
http://www.lastampa.it/2017/04/21/scienza/benessere/dolore-fisico-ecco-perch-le-donne-lo-percepiscono-in-modo-diverso-dagli-uomini-EapokqKVUuGI0wXPs1NrPL/pagina.html
Università di Tor Vergata