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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XJul
la repubblica.it, 10/7/2014
… ‘filmata‘ grazie ai raggi X dell’acceleratore americano Slac. Autore del ‘film’ della scissione di una molecola d’acqua in idrogeno e ossigeno è un gruppo di ricerca dell’Università Arizona State che ne ha descritto i particolari sulla rivista Nature. ( http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature13453.html )
“Si tratta della prima volta”, ha spiegato Petra Fromme, responsabile dello studio, “di un ‘film molecolare’ [...]
Una profonda comprensione della fotosintesi”, ha spiegato Henry Chapman, altro ricercatore coinvolto nello studio, “potrebbe favorire lo sviluppo di migliori celle solari e potrebbe far avanzare la ricerca del ‘santo Graal’ della biochimica, ossia la fotosintesi artificiale”. http://www.repubblica.it/scienze/2014/07/10/news/la_fotosintesi_osservata_in_azione_svelato_il_meccanismo_che_produce_l_ossigeno-91222658/
Jul
repubblica.it, 14/7/2014 – s. bencivelli
Più di un miliardo di euro pubblici per la ricerca sul cervello. E seicento scienziati che protestano, chiedendo di bloccare il finanziamento. Non è il mondo capovolto: è quello che sta realmente succedendo in questi giorni nei laboratori europei. Pomo della discordia è il mastodontico Human Brain Project[...] (https://www.humanbrainproject.eu/it)
Il progetto “flagship”, per l’Unione europea e per i suoi stati membri (chiamati a mettere metà del finanziamento), è un impegno economico enorme. Ma si tratta anche di un pesante indirizzo che viene dato alla ricerca scientifica con una decisione presa “dall’alto”. Per questo tra gli scienziati i malumori covavano da tempo. Sono esplosi ai primi di luglio quando su internet ha cominciato a girare una lettera aperta che chiedeva di “controllare con attenzione gli aspetti scientifici e la gestione” di tutto lo Human Brain Project. Oggi questa lettera vede crescere di giorno in giorno l’elenco dei firmatari [...]
In particolare, le critiche riguardano il fatto che un investimento così ingente sia destinato ad inseguire un’idea unica di cervello, mentre la ricerca è ancora lontana da una definizione condivisa e chiara di come funziona la nostra mente. Perciò oggi, ha dichiarato alla Bbc il neuroscienziato inglese Peter Dayan, lo Human Brain Project “non può che fallire, ed è uno spreco di soldi che succhierà fondi alla ricerca di valore e quindi creerà un grande disappunto nell’opinione pubblica che ne è la vera [...] http://www.repubblica.it/scienze/2014/07/14/news/human_brain_project-91507092/
Il Sole 24 Ore.it – 6 luglio 2014, f. cerati
[...] la sfida fra Vecchio continente e Nuovo mondo, che l’anno scorso hanno lanciato a pochi mesi di distanza due maxi-progetti nel settore delle neuroscienze, diventa un’alleanza ed entra nell’agenda del prossimo G20, in programma il prossimo novembre a Brisbane in Australia. La partnership fra lo Human Brain Project europeo e la Brain Mapping and Therapeutics Initiative americana è stata annunciata a Milano da Babak Kateb, lo scienziato statunitense fondatore della Society for Brain Mapping and Therapeutics, intervenuto al convegno “Il futuro della sanità” promosso nel capoluogo lombardo da ab medica.
Il progetto Ue, al quale sarà destinato oltre 1 miliardo di dollari in 10 anni, punta a costruire una sorta di “cervello artificiale” in formato elettronico, riproducendo su un unico super-computer tutti i meccanismi cerebrali finora noti. Durata decennale anche per il progetto Usa, presentato dal presidente Barack Obama e forte di un finanziamento di 100 milioni di dollari per il 2014. Lo scopo della ricerca è mappare l’attività dei 100mila neuroni che compongono i circuiti cerebrali dell’uomo, in modo da ottenere una mappa completa della mente. [...]
«La ricerca sul cervello deve diventare una priorità nell’agenda politica europea: solo con un network scientifico di alta qualità potrà disinnescare la “bomba” sociale rappresentata dalle malattie del cervello, che riguardano 179 milioni di europei con costi sanitari che ammontano a quasi 800 miliardi di euro all’anno» sottolinea Monica Di Luca, neopresidente eletto della Federazione europea di neuroscienze (Fens).[...]
Jul
la stampa.it – 6/7/2014, r. pizzolante
L’aumento della temperatura globale può costare cara all’Europa, e in particolare all’Italia. Lo dice uno studio della Commissione europea ( http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/111111111/3175 )
Almeno 190 miliardi di euro di danni. Tanto potrebbe costare all’Europa un aumento della temperatura terrestre di 3,5° C entro la fine del secolo. Tra decessi per ondate di calore, inondazioni, incendi e danni alle coste, il Vecchio Continente arriverebbe a perdere l’1,8 per cento del Pil attuale. E’ la stima del Joint Research Center della Commissione Europea, che in un nuovo rapporto sottolinea come a pagare di più gli effetti della febbre del Pianeta saranno i paesi a sud dell’Europa, tra cui l’Italia. http://www.lastampa.it/2014/07/06/scienza/ambiente/il-caso/riscaldamento-globale-per-litalia-sar-un-disastro-bIu63sXYHu1JadTR8LcSGJ/pagina.html
Università di Tor Vergata