Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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Il Sole 24 Ore.it – 15/1/2014, Francesca Cerati -
Il sequenziamento del genoma è ancora troppo costoso per molte applicazioni mediche, o per i progetti su larga scala. Per questo il tema del prezzo accessibile, cioè sotto i mille dollari, è da tempo un tormentone ma soprattutto un traguardo importante. Finora, però, nonostante le promesse coraggiose di diverse società (Ion Torrent lo aveva annunciato nel 2012, ma la promessa non ha avuto un seguito) i costi sono ben al di sopra dei fatidici 1000 dollari.
Ieri, però, alla JP Morgan Healthcare Conference di San Francisco, Jay Flatley, il ceo di Illumina, una delle tre società leader in questo settore, ha annunciato una nuova macchina per il sequenziamento low cost del Dna. «Il costo di 1.000 dollari viene visto come la discriminante costo-beneficio affinché il sequenziamento dell’intero genoma diventi “di routine” per i test medici e la medicina personalizzata» ha detto nella sua presentazione Flatley. E ha spiegato che la nuova macchina di Illumina è stata costruita appositamente per genomi umani e può sequenziare genomi con una precisione sufficiente a identificare in maniera attendibile varianti di Dna a una velocità dieci volte superiore al suo predecessore. La nuova macchina può infatti sequenziare parzialmente cinque genomi umani in un giorno. Una lettura completa dura tre giorni. http://24o.it/hUM8Y
La stampa.it – 17/1/2014 , salute
Gli scienziati spiegano perché il batterio della salmonella è un killer perfetto, che attua una specifica strategia che lo rende praticamente imbattibile, se non impossibile da eliminare
[...] Sull’eco del focolaio europeo di salmonellosi causata dal sierotipo Salmonella Agona in cui 160 persone in 10 Paesi si sono ammalate di gastroenterite con vomito e diarrea, i ricercatori della National University of Ireland di Galway hanno condotto uno studio per trovare il modo di attaccare questo biofilm protettivo del batterio in modo da poterlo eliminare una volta per tutte. Per far ciò hanno sperimentato tre diversi tipi di disinfettante, applicato su una varietà di superfici dure che presentavano il biofilm della salmonella. [...] I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Applied and Environmental Microbiology http://www.lastampa.it/2014/01/17/scienza/benessere/medicina/salmonella-il-killer-perfetto-e-invincibile-F9XqFtQRdmYwkBddEcUnGM/pagina.htmlJan
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La Stampa.it – 15/1/2014 – tuttoscienze -sabina galandrini
…Il Belpaese si è posizionato solo all’ottavo posto nella classifica globale sugli stili alimentari, realizzata da Oxfam tra 125 Paesi del mondo. L’istantanea dal titolo “Good Enough to Eat Index” ha mappato il panorama internazionale, tracciando un indice globale con le migliori e le peggiori nazioni sulla base di quattro indicatori: accessibilità al cibo, presenza di una dieta salutare, qualità e quantità alimentare sufficiente.
Il quadro che ne emerge potrebbe sembrare paradossale per gli orgogliosi dell’agroalimentare made in Italy, ma in realtà mette in luce quelle criticità che coinvolgono parecchie Nazioni, quando si parla di assicurare un’alimentazione sana, evidenziando alcuni fallimenti più rilevanti del sistema globale. Nella mappatura di “Good Enough to Eat Index” non viene messa a confronto solo la qualità dei prodotti alimentari, quanto invece se le persone hanno abbastanza cibo, se possono permetterselo, di che livello e quali sono gli effetti sulla dieta. È per questo che in cima alla classifica svetta l’Olanda, che si aggiudica il podio grazie a prezzi alimentari accessibili, basse percentuali di cittadini con diabete ed una ricca varietà nutrizionale rispetto ai suoi rivali del vecchio continente. A seguire Francia e Svizzera e numerosi Paesi europei che occupano in netta prevalenza i primi venti posti, lasciando fuori da posizioni di primo piano Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda e Brasile. Chiudono la graduatoria le nazioni africane, nelle ultime 30 posizioni insieme a Laos, Bangladesh, Pakistan e India fino ad arrivare al Ciad che si classifica all’ultimo posto per l’elevata denutrizione, lo scarso accesso ai servizi sanitari adeguati e soprattutto l’elevato costo del cibo (due volte e mezzo più degli altri beni di consumo). http://www.lastampa.it/2014/01/15/scienza/ambiente/focus/cibo-sano-litalia-indietro-yyl0ItfJlIkDgCfjm59riI/pagina.html
http://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2014/01/Good-Enough-to-Eat_Media-Brief_finale.pdf
Università di Tor Vergata